

@stecog @michelelinux @internet Più che altro, è dire: perché devo cambiare app se tutto il mio gruppo sta qua?
Formerly @talksina - Blind since birth, #accessibility expert, #WordPress blogger, inclusive designer, #HIV awareness advocate. @network federated blog. #WordPress #accessibility #hiv #fediverse #advocacy #activitypub #StopStigma #UEqualsU


@stecog @michelelinux @internet Più che altro, è dire: perché devo cambiare app se tutto il mio gruppo sta qua?


@michelelinux @internet Non è che posso prendere per il collo le persone; chi usa un programma di messaggistica istantanea vorrebbe trovare i propri contatti lì, io più che migrazione sto puntando a un affiancamento. E la migrazione deve essere graduale perché se no si fa la figura dei megalomani tipo “cambia le tue abitudini perché l’ho fatto io”. Là finisci per essere mandato da dove sei uscito (in mona) senza troppi complimenti.


@lindasartini @[email protected] @[email protected] Visto sul sito di AppleVis che LibreOffice ha anche supporto per l’accessibilità; ora sono curiosa di capire se è supportato anche come editor via web


@michelelinux @internet no. Nessuno.


@michelelinux @internet uso anch’io element, non fosse che la verifica dell’identità basata su corrispondenza emoji mi sta leggermente sul kiulo. Roba che neanche giocare a simon says (quello che ti faceva imparare a memoria e ripetere sequenze lunghe in tempi rapidi)


@fucinafibonacci @internet Del clown non sapevo. Ma Muschietto se non fosse pericoloso, si adatterebbe benissimo. Adesso ci mancano solo i negazionisti dell’olocausto comunque. E adesso che i sopravvissuti stanno iniziando a morire quasi tutti, i negazionisti hanno terreno fertile. Tanto più che la questione palestinese, per la quale ce la si prende con Netanyahu perché è guerrafondaio ed estremista non certo perché è ebreo… butta fuori tutto un odio infame anche verso chi non c’entra niente. E alla fine noi che ci arrabbiamo coi guerrafondai, finiamo per essere sfruttati da questi qua. SPOILER: i campi di concentramento hanno fatto milioni di morti fra tutti, non certo solo dagli ebrei.


@fucinafibonacci @internet Ormai è un anno e mezzo che sto cercando di sensibilizzare chiunque abbia un pensiero funzionante al di là dei 5 sensi, sul fatto che “intelligenza artificiale” è il termine sbagliato, al limite della disinformazione.
Si chiamano modelli linguistici e, visto che amo i giochi di parole, i modelli sono modellati da chi li modifica.
Elon Musk è un personaggio con idee ancora più estreme dell’estrema destra? Il modello di sua creazione, si comporterà di conseguenza. Per quel che mi riguarda, i modelli linguistici di grandi dimensioni NON ANDREBBERO MAI utilizzati in fase evolutiva o nell’apprendimento. Io personalmente li uso solo per sopperire (per quello che possono) alla mancanza della vista. Quando si tratta di trasformare, nel limite del possibile, le immagini in descrizioni testuali. E anche lì talvolta è allucinato. Ma per dare informazioni su arte, politica, scienza… Ecco, già usarli come audio-guida in un museo è fattibile, ma coi modelli pieni di ideologia tipo grko, potrebbe dare spiegazioni sbagliate specie sulla storia contemporanea.
Gioco di parole, non errore di battitura. Su un modello fallato non posso dire “grOK”. Casomai KO!


@filippodb @internet @adriananselmo @slowsurf @diggita @devol Ghost è un progetto interessante, mi sto cercando di documentare su come sia l’accessibilità, perché io sono uno di quei soggetti che anche volendo pagare di meno, devo pagare sempre il doppio. Dove gli altri possono usare un cellulare da cento euro, a me ce ne vuole uno da mille. Dove gli altri usano un servizio da pochi spicci, a me quello da cento cucuzze all’anno e abbondanti…
Poi ci sono quelli che credono io mi faccia le vacanze con l’indennità di accompagnamento


@macfranc @sabrinaweb71 @fediverso Sono d’accordo anch’io che dove ci sono volontari, chiedere supporto economico non è una delle azioni più sagge da fare.
Poi sul discorso della vulnerabilità ai truffatori veri, quando segui bot che parlano di categorie marginalizzate (tipo la disabilità) di richieste economiche ne arrivano a go go. Più che altro, moderatori o no, se ti capita un utente che viene da un’istanza più piccola rimbalzato da un bot e racconta una storia, non è che sempre hai la possibilità di verificare chi sia. Pertanto dare ai paypal in giro per il mondo, meglio evitarlo. Anche se questo può evitarti di dare solidarietà a uno che ha bisogno davvero.


@filippodb @slowsurf @internet @diggita @lealternative @buttondown quello dei prezzi che sono aumentati, è un problema grossetto in effetti. E ho paura che di 'sti abbonamenti che aumentano, ne vedremo ancora


@sabrinaweb71 @fediverso Seguo il profilo “disabled voices feed”, un bot che ricondivide i post contenenti hashtag sulla disabilità; lì è pieno di persone che chiedono aiuto e leggendole, a prima occhiata, viene da pensare “quanta povertà c’è in giro”, poi da chiedersi “ma saranno tutte richieste vere?” Io nel dubbio, è difficile che dia soldi a qualcuno.
Dopodiché, io ho conosciuto le persone truffatrici di qui sopra, da alcuni true crime e video di chi si occupa di educazione digitale. Dove c’è attivismo performativo, questi qua trovano un bello spazio


@adriananselmo @internet @slowsurf @diggita @filippodb Ecco cos’era! Algoritmi ed estremisti.
Quello è più un ibrido, rispetto a una newsletter.
Io inizialmente mi ero avvicinata ma poi ho visto un po’ di monnezza girare e sono scappata via. Ho tirato su la newsletter in buttondown poi con un widget rss sparo l’ultima in home.
Adesso devo capire se posso federarla in qualche modo però. ButtonDown non supporta la federazione nativa.
Non ancora…
Ma se andasse in porto del tutto il progetto bonfire - https://bonfirenetworks.org/ - che proporrebbe un framework di sviluppo per ambienti federati di default a quanto pare, certamente qualcuno ti butta su la newsletter/blog.
Anch’io concorderei sul discorso “pensieri lunghi -> blog”, il problema è che con un blog e basta, rischi di fartelo mangiare dai bot, mentre su una newsletter ti puoi creare un network di iscrizioni e contenuti esclusivi.


@slowsurf @internet @diggita @filippodb Ma è comunque closed source. Perché non ButtonDown? - https://buttondown.com/


@slowsurf @internet @filippodb Casomai accenno a slowsurf anche sul talk del #WCPISA 2025. Minchia quanta roba dovrei dire sul fediverso…


@kanedatux @internet @slowsurf Sì, vero. Adesso però vorrei proprio vedere quante volte si dice “no” quando appare l’alert “[app a caso] vorrebbe inviarti delle notifiche”. E, anche se lo si fa, quante dannate volte l’app stessa ti apre modali ogni tanto dicendo “avresti risultati migliori se attivassi le notifiche”. Ma che i vaga in mona lori e e so’ notifiche


@slowsurf @internet Non ho conoscenza approfondita di android. Ma su iPhone per esempio, puoi far partire le notifiche a comando. Disattivarle, ovvio. Ma anche settare delle modalità “focus mode” o “full inversion” che tipo a giorni prestabiliti, posizioni geografiche prestabilite, app aperte prestabilite o altro… puoi avere una lista consentita e/o una lista bloccata, sia di notifiche sia di chiamate. Io tipo nel week-end ho “non rompere il…” e non partono né notifiche né telefonate. Salvo la posta elettronica dove ricevo solo le mail importanti. Che di solito non arrivano ma è bene farle comunque stare accese. Tipo l’accettazione della candidatura come speaker al WordCamp Pisa 2025 mi è arrivata di sabato.


@slowsurf @internet Pardon, sono caduta nella stessa identica fallacia di chi ha esperienze fallimentari e chiama “fuffa” i programmi “diversity equity inclusion” quando a essere fuffa in realtà non è il concetto, bensì il lavoro svolto da chi lo mette in pratica male. Va detto però che le principali basi del digitale moderno (social e motori di ricerca commerciali, e giochi, a cui si aggiungono i chatbot) sono confezionate in modo tale da farti perdere. Ti fanno trovare una percentuale bassa di quello che stai cercando, e così tu ci perdi tempo sopra ma non riesci a starci senza.
@stecog @ZeroGravity @michelelinux @internet Francamente delle paranoie ne ho le (diciamo tasche) piene. I problemi ci sono, i politici e le leggi pessime ci sono. Cerchiamo quindi di muoverci nel concreto, fare quello che siamo in grado di fare, senza fonderci il cervello col “se domani succedesse che”. Facciamo tutto quello che possiamo di pratico, di concreto, per rendere le persone consapevoli dei pro e contro degli strumenti che hanno in mano. Eventi, proporre idee, fare comunità. Perché ci vuole una comunità costruttiva, non una che frigna. Mi spiace. Io sono così. Diretta. Non ho filtri di linguaggio moralmente consono.