Finalmente ci siamo!

Ecco la novità importante: #Slowsurf sbarca su Substack!

https://slowsurf.substack.com/

Per chi non la conoscesse Substack è una casa accogliente per contenuti lenti e pensieri lunghi, lontana dalla logica frenetica dei social.

L’iscrizione, ça va sans dire, è e sarà sempre gratuita, e tramite la piattaforma potremo approfondire tematiche particolari che richiedono maggior tempo e concentrazione.

Perciò iscrivetevi e condividete! 🐢

@internet @diggita @filippodb

  • adriananselmo@caffeohibo.it
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    7 days ago

    @slowsurf l’ho lasciato da qualche mese. L’algoritmo spinge le newsletter più quotate perché guadagna in percentuale. Il processo di iscrizione ti porta ad avere iscritti che neanche capiscono cosa stanno cliccando. Se ti serve condividere pensieri più lunghi bastava il blog (visto che hai un sito su wordpress)… e Substack ha molti problemi con contenuti estremisti che non modera, al pari di Meta.

    @internet @diggita @filippodb

    • Elena Brescacin@poliversity.it
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      7 days ago

      @adriananselmo @internet @slowsurf @diggita @filippodb Ecco cos’era! Algoritmi ed estremisti.
      Quello è più un ibrido, rispetto a una newsletter.
      Io inizialmente mi ero avvicinata ma poi ho visto un po’ di monnezza girare e sono scappata via. Ho tirato su la newsletter in buttondown poi con un widget rss sparo l’ultima in home.
      Adesso devo capire se posso federarla in qualche modo però. ButtonDown non supporta la federazione nativa.
      Non ancora…
      Ma se andasse in porto del tutto il progetto bonfire - https://bonfirenetworks.org/ - che proporrebbe un framework di sviluppo per ambienti federati di default a quanto pare, certamente qualcuno ti butta su la newsletter/blog.
      Anch’io concorderei sul discorso “pensieri lunghi -> blog”, il problema è che con un blog e basta, rischi di fartelo mangiare dai bot, mentre su una newsletter ti puoi creare un network di iscrizioni e contenuti esclusivi.

        • @adriananselmo @elettrona @internet @slowsurf @diggita buttondown è ottimo e si sta federando al fediverso, sopra i 1000 iscritti comincia ad essere caretto e quindi con i @devol abbiamo preferito migrare verso ghost che è molto più professionale, curato e da poco è federato al fediverso, oltre ad essere open source e installabile ovunque.
          Infatti al momento ghost è l’applicazione del fediverso con più server in assoluto, ha quasi doppiato mastodon 12k vs 7k

          • Elena Brescacin@poliversity.it
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            7 days ago

            @filippodb @internet @adriananselmo @slowsurf @diggita @devol Ghost è un progetto interessante, mi sto cercando di documentare su come sia l’accessibilità, perché io sono uno di quei soggetti che anche volendo pagare di meno, devo pagare sempre il doppio. Dove gli altri possono usare un cellulare da cento euro, a me ce ne vuole uno da mille. Dove gli altri usano un servizio da pochi spicci, a me quello da cento cucuzze all’anno e abbondanti…
            Poi ci sono quelli che credono io mi faccia le vacanze con l’indennità di accompagnamento